Sette ettari di vigneti coltivati con passione

“La terra è madre”, si usa dire. Anche Saverio Vacca lo sa, ma con un pizzico di orgoglio in più ama dire che “se dai alla terra, la terra ti ricompensa”.

Questa è la sua filosofia di viticoltore che cerca un rapporto equilibrato con la terra e il suo ambiente, che anno dopo anno continua a modellare il paesaggio, consapevole che i vigneti, come le colline, sono un patrimonio che va rispettato e salvaguardato per sé e per le generazioni che verranno.

I vigneti di proprietà sono tutti nel prestigioso paese di Barbaresco, ma dislocati su diverse colline e “posizioni”, quelle che oggi la legge definisce “Menzioni Geografiche Aggiuntive”. Così alcuni filari sono sulla collina denominata Ovello, altre su quella di Montefico e poi a Montestefano e Rabajà. Ogni versante collinare, ogni “posizione” dona caratteri differenti alle uve e ai vini, grazie ai contributi che vengono dal terreno e dal quel particolare microclima che regna su ogni spazio in questa speciale parte del Piemonte.

Le fasi della lavorazione, dalla potatura alla raccolta delle uve, sono condotte con professionalità e passione. La conoscenza e la preparazione tecnica si sono affinate nel tempo, così come è cresciuto il rispetto di ciò che questa grande terra da vino possiede da sempre. Così, sono certi di valorizzare il passato e mettere le basi per il futuro che verrà.

“Non c’è niente di più bello di una vigna ben zappata, ben legata, con le foglie giuste e quell’odore della terra cotta dal sole d’agosto. Una vigna ben lavorata è come un fisico sano, un corpo che vive, che ha il suo respiro e il suo sudore. Ogni vigna la sua macchia e fa piacere posarci l’occhio”.

Tratto da “La luna e i falò” di Cesare Pavese.

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